Un nome leggero, «41 bus», un carico di speranza, i ricordi, la necessità di rendersi utile per dare un senso agli anni passati in carcere.
Bruno Palamara ha scontato 4 anni, nel frattempo ha studiato marketing e finanza e ora lancia una piattaforma no proft dove si può prenotare il colloquio e trovare una navetta a prezzo modico.
Ora Bruno ha 30 anni, dai 23 ai 27 è stato in cella per spaccio e quando è uscito ha giurato a se stesso di non finirci mai più. Cerca di spiegare: «Vedevo i miei figli, mia moglie e i miei genitori affrontare burocrazie impossibili e viaggi faticosissimi solo per venire a parlarmi un attimo e regalarmi un po’ di conforto. L’angosciosa dannazione che accompagna tutti i parenti in viaggio non mi dava pace».
«Quello che non puoi avere, puoi però desiderarlo più di te stesso. Così in carcere si parla di libertà e soprattutto di come e quando si rivedranno i familiari: per non morire, per tenersi vivi».
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